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      Ritorno Alla Pellicola

PRIMA PARTE

By Riccardo     29 Febbraio, 2020

ISPIRAZIONE:

A volte mi capita di avere dei lunghi periodi in cui faccio fatica a ritrovare l'ispirazione per i miei progetti fotografici. Ultimamente però mi è capitato di

riguardare immagini in bianco e nero del grande fotografo cinese Fan Ho, maestro della luce e delle ombre. Ho sempre pensato ad un parallelismo tra la sua fotografia e la pittura di Caravaggio proprio in virtù della maestria con cui Ho Fan era in grado di controllare ed esaltare la luce ed abbracciare le ombre ovvero il nero; un nero vellutato che avvolge tutto. ll contrasto estremo nella fotografia in bianco e nero

mi ha sempre affascinato ed è tutt'oggi ciò che cerco di realizzare ogni volta che scatto le mie foto.

IL PROCEDIMENTO:

Ho bisogno di ritornare a scattare con la pellicola e gustare tutto il processo che ne deriva regalandomi sensazioni ed emozioni che non provavo da molti anni; Essere in grado di misurare l'esposizione senza ausili elettronici basandosi solo sull'esperienza, il caricamento manuale del film nella macchina fotografica e lo sviluppo dei rullini con l'attesa e i tempi lenti. E' un altro mondo rispetto alla fotografia moderna dove appena scatti guardi il risultato sul monitor. La pellicola riesce ancora a regalarmi un'esprienza unica, veramente artistica. Usare una macchina a pellicola magari di notte è un qualcosa in grado di mettere in difficoltà anche i fotografi più esperti. Mettere a fuoco con un obbiettivo manuale nel buio è una vera sfida di abilità. I tempi di scatto sono molto ridotti da 1/15 ad 1/30 di secondo. Pensi di aver scattato delle gran foto e poi ti accorgi che molte sono mosse o fuori fuoco,le riguardi e capisci che questo aggiunge carattere ed atmosfera alle immagini.

AZIONE:

Ok, mi sono svegliato ad un'ora impossibile e ho cominciato a girare per Milano per fotografare la notte; che sensazione fantastica, è come una doccia rinfrescante in una giornata caldissima! Ho usato una pellicola Kodak 400 TX ma l'ho spinta a 1600 ASA per avere più velocità. Il risultato lo potete vedere in queste immagini. Adoro questa pellicola: E' potente, piena di contrasto e la grana è fanatsatica.

Ho Fan aveva ragione quando affermava che ''Si noi viviamo in un mondo multicolorato ma il bianco e nero offre uno spazio contemplativo dandoci la possibilità di staccarci dalla vita reale e trovare le risposte alle nostre domande mentre guardiamo un'immagine''. 

TRI-X 4-3.jpg

Ho finito il mio primo rullino di TRI-X 400 in una sola notte e ho deciso di non sviluppare il film da solo perché non volevo correre il rischio di rovinare tutto. L'ho dato a uno sviluppatore professionista. Mi ha spiegato che avendolo spinto a 1600 il procedimento avrebbe richiesto più tempo. Quando mi ha consegnato il negativo, l'ho scannerizzato con la mia DSLR e l'ho messo in Lightroom. Sono rimasto scioccato dalla straordinaria qualità di Kodak TRI-X. È un film incisivo, adoro la grana, la tonalità e l'umore che dà alle fotografie; È come ascoltare musica su un disco in vinile piuttosto che su un CD. Questo è qualcosa che mi è davvero mancato nella fotografia digitale! Devo dire che ho fatto alcuni errori durante lo shooting; la mia fotocamera sembra avere la tendenza a sovraesporre questo film a 1600. La prossima volta che userò Kodak TRI-X dovrò compensare l' esposizione almeno di uno stop. Non sono molto soddisfatto dei miei risultati, ho commesso alcuni errori, ma li considero un primo tentativo con questa fantastica pellicola. Nelle prossime settimane ho deciso di testare Fuji Velvia 100 spinto 400 e Kodak Portra 800 spinto 1600 o 3200. Non vedo l'ora di vedere i risultati.

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